Il Taxolo è un farmaco per la chemioterapia in vari tipi di cancro, di cui la maggior parte femminili. Il suo principio attivo è il Paclitaxel e si usa principalmente nella cura del cancro alla mammella, tumore alle ovaie, tumore al polmone non a piccole cellule avanzato e Sarcoma di Kaposi correlato all’AIDS.
In Italia ogni anno sono oltre 370mila le nuove diagnosi di cancro e più di 180mila i decessi: 100mila tra gli uomini e 81mila le donne, in aumento rispettivamente dello 0,8% e del 2% (fonte: “I numeri del cancro in Italia 2021“). Sono numeri importanti, nonostante i passi avanti compiuti dalla medicina e dalla ricerca. In questo contesto dunque resta fondamentale, per la tutela della salute, la prevenzione primaria. Così come anche la tutela dell’ambiente: com’è noto infatti i tumori sono malattie multifattoriali e un ruolo importante è svolto proprio dalle condizioni ambientali in cui si vive.
Tumori: l’importanza della prevenzione
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La prevenzione è fondamentale in ogni ambito della quotidianità: in casa, al volante, sul lavoro e naturalmente nell’ambito della salute. Quando non si fa prevenzione, l’intera comunità ne può subire i danni. Si pensi a Casale Monferrato, “capitale” dell’amianto dal 1907 al 1986 con il sito produttivo “Eternit” in cui lavorarono circa cinquemila persone, con un picco di 3.500 addetti simultaneamente. L’amianto è un potente cancerogeno, come riporta anche la monografia IARC e infatti è stato abolito dalla Legge 257 del 1992. Dopo decenni, però, a Casale Monferrato si continua a morire di mesotelioma, e non muoiono solo gli operai, ma anche i loro familiari e gli abitanti della città per le polveri del fibrocemento che ogni giorno si disperdevano nell’ambiente. Sono 1.200 i casi censiti di mesotelioma pleurico fino al 2008 e continuano ad esserci ancora circa 50 diagnosi all’anno.
Purtroppo il mesotelioma è quasi sempre a prognosi infausta: serve poco la prevenzione secondaria, fondamentale invece in altro genere di tumori. La prevenzione terziaria, che si realizza nella tutela legale, permette invece alle vittime di chiedere risarcimento e giustizia. Per approfondimenti su questo tema si può scaricare la pubblicazione “Come curare e sconfiggere il mesotelioma ed ottenere tutele previdenziali e il risarcimento danni“ dell’avv. Ezio Bonanni.
Casale Monferrato è un caso eclatante, ma purtroppo non isolato: il quadro impietoso è ben descritto nel testo “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“. Con l’App Amianto si può visualizzare una mappa dei tantissimi siti contaminati: si stimano ancora 40 milioni di tonnellate in tutta Italia. Le bonifiche sono urgentissime e il nostro Paese è in grave ritardo: l’avv. Bonanni ha sollecitato il governo a renderle più veloci anche nell’incontro del 15 marzo 2022 con l’on. Andrea Costa, sottosegretario di Stato alla Salute.
Taxolo paclitaxel, di cosa si tratta?
Il Taxolo fa parte del gruppo dei taxani, che sono tra i chemioterapici più efficaci e quindi maggiormente usati nella clinica. Il meccanismo d’azione del paclitaxel consiste nella inibizione delle funzioni mitotiche (riproduzione) cellulari favorendo l’aggregazione dei microtubuli, strutture intracellulari proteiche costituite da microfilamenti che danno stabilità alla cellula stessa. Tale stabilizzazione impedisce la normale riorganizzazione della rete dei microtubuli, essenziale per la riproduzione cellulare. Il Taxolo è usato per vari tipi di tumore, ma sono in corso ricerche per stabilirne l’efficacia d’uso anche in altri. L’eliminazione di questo farmaco nell’uomo non è stata ancora chiarita del tutto. Non sembra avvenire a livello renale (i dati variano tra l’1,3% e il 12,6% della dose somministrata), quindi potrebbe essere eliminato dal fegato.
I tumori per i quali il Taxolo viene utilizzato di più sono quelli femminili, come il carcinoma ovarico e il tumore mammario. E’ però importante anche nella cura del carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato (NSCLC) e nel Sarcoma di Kaposi correlato all’AIDS. In base al tipo di tumore ed alla sua gravità, il Paclitaxel potrà essere somministrato in monoterapia o in associazione ad altri antitumorali e/o anticorpi monoclonali.
La somministrazione avviene sempre goccia a goccia per infusione endovenosa, attraverso un filtro in linea, per un periodo di 3 o 24 ore. Generalmente ogni 2 o 3 settimane. La dose varia da paziente a paziente, in base ai risultati delle analisi del sangue; inoltre durante il trattamento con Paclitaxel devono essere disposti esami emocromocitometrici frequenti per controllare il numero dei granulociti neutrofili e delle piastrine che per la somministrazione non devono risultare troppo bassi.
Il Taxolo nella cura del carcinoma ovarico
Il Taxolo (paclitaxel) è indicato nella cura di prima linea nel carcinoma ovarico, in stadio avanzato. Oppure con malattia residua inferiore ad un centimetro in seguito a laparotomia. Si usa in combinazione con il Cisplatino. Prima si somministra il paclitaxel, poi il cisplatino. L’intervallo tra un ciclo e l’altro è di 3 settimane. Nel carcinoma ovarico metastatico è indicato come trattamento di seconda linea dopo il fallimento del platino.
Sono state circa 5.200 le nuove diagnosi di carcinoma ovarico nel 2020. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è del 43% circa. La chirurgia nelle pazienti allo stadio iniziale di carcinoma ovarico è curativa in circa il 70% dei casi, ma il rischio di recidiva è alto: tra il 25 e il 30% entro i primi due anni. Spesso è infatti indicata la chemioterapia adiuvante (successiva all’intervento chirurgico) con la combinazione di Carboplatino e Paclitaxel. Comunque si è visto che con l’asportazione chirurgica di tutta la massa tumorale visibile, si determina un prolungamento dell’aspettativa di vita anche di 15 mesi.
Il carcinoma ovarico può essere riconosciuto come malattia professionale: la correlazione con l’asbesto si trova nella Lista I Inail, quindi vi è presunzione legale di origine.
Carcinoma mammario, la cura con Taxolo
Resta uno dei tumori principali nella popolazione femminile. I dati del 2020 hanno stimato circa 55mila nuove diagnosi, mentre sono 834mila le donne che vivono ancora oggi dopo una diagnosi di tumore alla mammella. I fattori di rischio di questo tumore riguardano età, dieta, metabolismo, fattori riproduttivi e ormonali, stile di vita, precedenti neoplasie mammarie e/o familiarità, pregressa radioterapia toracica.
Il Paclitaxel è indicato come trattamento adiuvante in pazienti con carcinoma mammario con linfonodi positivi, dopo terapia con antracicline e ciclofosfamide (AC); in questo caso la somministrazione avviene per 3 ore, ogni 3 settimane, per 4 cicli. Il Taxolo nel trattamento trattamento iniziale del carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico, si usa in combinazione con un’antraciclina o con il trastuzumab, previo monitoraggio della funzione cardiaca. Si usa anche in monoterapia come alternativa, quando la cura standard a base di antracicline sia fallita.
Taxolo nel carcinoma polmonare non a piccole cellule
Anche il tumore del polmone è molto frequente. Nel 2020 sono state circa 41mila le nuove diagnosi, delle quali 27mila riguardanti il genere maschile e 13mila donne, per le quali rappresenta il terzo tipo di neoplasia mentre per gli uomini il secondo. Il carcinoma polmonare non a piccole cellule rappresenta l’11% di tutte le nuove diagnosi di tumore nella popolazione generale: il 15% negli uomini e il 6% nelle donne.
I principali fattori di rischio sono il fumo di sigaretta (attivo e passivo), l’inquinamento atmosferico e l’esposizione ad agenti tossici e/o cancerogeni industriale (tra i composti inorganici, al primo posto c’è l’amianto). Stime recenti attribuiscono anche al radon la responsabilità del 6-15% dei tumori al polmone su scala globale (in Italia circa il 10%).
Il Taxolo si usa in combinazione con Cisplatino nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato (NSCLC) nei pazienti che non sono idonei per la chirurgia o per la terapia radiante (radioterapia). La somministrazione avviene per 3 ore, seguita da cisplatino, con un intervallo di 3 settimane tra i cicli.
Sarcoma di Kaposi correlato AIDS, terapia con Taxolo
Il Sarcoma di Kaposi (SK) è un tumore della pelle molto aggressivo e raro. In Italia si contano meno di 1.000 nuove diagnosi all’anno. Deriva principalmente dal contagio da herpes virus (HHV8); ancora meno diffusa è la derivazione da HIV.
La neoplasia correlata all’AIDS, quindi la versione derivante dal virus Hiv, sviluppa macchie, chiazze o noduli di colore blu/violaceo sulla cute del viso, sul tronco e nella cavità orale; si può manifestare anche nell’apparato digerente (provocando dolore) e nei linfonodi. Rappresenta a volte il primo sintomo della malattia da immunodeficienza acquisita (AIDS).
La terapia consiste nella somministrazione di farmaci antiretrovirali (ART) anche in associazione con chemioterapici come Doxorubicina (che fa parte del gruppo delle antracicline) o il Paclitaxel (Taxolo). Il trattamento del sarcoma, comunque, in genere non influenza positivamente l’aspettativa di vita delle persone affette da AIDS. La somministrazione di Taxolo avviene per infusione endovenosa per 3 ore ogni 2 settimane. Le dosi successive devono essere oggetto di valutazione e non deve essere ripetuto in presenza di un numero di granulociti neutrofili e di piastrine troppo bassi.
Sicurezza, indicazioni per il personale sanitario
Il Taxolo deve essere utilizzato con particolari precauzioni, sia per l’utilizzo da parte del personale sanitario, sia nella somministrazione ai pazienti.
Il personale sanitario deve prestare attenzione nel maneggiare il Paclitaxel. La diluizione deve avvenire in condizioni asettiche e in una apposita area con una cappa di biosicurezza; si devono indossare mascherina e occhiali. Evitare il contatto con la pelle e con le mucose. Sono stati riferiti casi di formicolio, bruciore ed eritema al contatto; all’inalazione invece dispnea, dolore toracico, bruciore alla gola e nausea. I contenitori aperti e i materiali utilizzati sono da considerarsi rifiuti pericolosi e devono essere smaltiti come tali.
L’infusione va controllata con regolarità. Sono state infatti osservate ipotensione, ipertensione e bradicardia, spesso asintomatiche e che in genere non richiedono trattamenti; tuttavia è raccomandato il controllo frequente dei parametri vitali nella prima ora di infusione per prevenire eventi cardiovascolari gravi.
Si raccomanda inoltre di non agitare, scuotere o sottoporre a vibrazioni eccessive il farmaco perché soggetto a precipitazioni, anche se l’eventualità è stata segnalata come rara e nelle somministrazioni sulle 24 ore.
Precauzioni per l’uso del Paclitaxel
Il Taxolo può avere effetti negativi sulla fertilità maschile: agli uomini è consigliato di informarsi sulla crioconservazione dello sperma prima del trattamento. Inoltre l’uso è controindicato in gravidanza e in allattamento: il paclitaxel si è mostrato teratogeno, embriotossico e mutageno in alcuni modelli sperimentali. La contraccezione è consigliata fino a sei mesi dopo il trattamento.
Contenendo alcol, può inoltre influenzare in modo negativo la guida di veicoli e l’utilizzo di macchinari.
Il Taxolo deve essere somministrato con particolari precauzioni. Servono la supervisione di un medico esperto ed adeguate attrezzature per una eventuale terapia di supporto, data la possibilità di eventi di ipersensibilità. I pazienti devono essere pretrattati con corticosteroidi, antistaminici e H2-antagonisti.
Le reazioni di ipersensibilità sono frequenti in meno dell’1% dei pazienti pretrattati e si riconoscono da:
- dispnea
- ipotensione
- angioedema
- orticaria generalizzata
Nei pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave si può osservare un aumento della mielosoppressione. Nella forma grave non deve essere somministrato.
Taxolo, effetti collaterali e indesiderati
Lo stretto controllo del medico potrà prevenire o curare la maggior parte degli effetti collaterali ed indesiderati. I più comuni, frequenti in circa una persona su dieci, sono:
- perdita di capelli (oltre il 50% nella maggior parte dei pazienti, entro il primo mese di trattamento)
- dolore muscolare e articolare, crampi
- mancanza di respiro
- formicolio, intorpidimento o debolezza a braccia/gambe
- reazioni allergiche lievi: prurito, eruzioni cutanee, vampate
- infezioni alle vie urinarie e respiratorie superiori
- mal di gola; bocca dolente e arrossata, o con ulcere; diarrea, nausea o vomito
- facile formazione di lividi
- febbre, brividi intensi, mal di testa, vertigini, stanchezza, pallore, sanguinamento
- riduzione piastrine, globuli bianchi o rossi
- livelli elevati degli enzimi epatici (fosfatasi alcalina e AST – SGOT)
- pressione bassa
- bradicardia
- alterazioni di unghie e pelle
Informare immediatamente il medico quando si verifichino:
- diarrea grave o persistente, con febbre e mal di stomaco
- quali segni di depressione midollare: febbre, brividi, faringite, ulcerazioni della bocca
- come segni di neuropatia periferica: intorpidimento/debolezza di braccia e gambe
Effetti riconducibili a reazioni allergiche sono: rossore, reazioni sulla cute, prurito, gonfiore, senso di oppressione toracica e difficoltà nella respirazione. Si tratta di sintomi da non sottovalutare perché possono precedere una reazione più grave.
Condizioni cliniche particolari da monitorare
La mielodepressione è uno dei più importanti effetti collaterali ed è una condizione dose-limitante. Significa infatti che il midollo osseo sta producendo i componenti del sangue in minore quantità.
La neutropenia è invece la più importante tossicità ematologica: 20% dei pazienti durante il primo trattamento; neutropenia grave nel 39% nell’intero periodo di trattamento. La riduzione del numero di neutrofili circolanti, se drastica, aumenta il rischio e la gravità di infezioni.
La piastrinopenia (numero ridotto di piastrine) è stata osservata nel 50% dei pazienti, ed è stata grave (<50.000 cellule/mm3 ) nel 9% dei casi. Tale condizione aumenta il rischio di sanguinamento.
L’anemia è stata osservata nel 61% dei pazienti ed è stata grave nel 10% dei casi. La trasfusione di globuli rossi si è resa necessaria nel 21% dei pazienti. L’anemia vede un numero di globuli rossi insufficiente per il trasporto di ossigeno ai vari organi del corpo.
Altri farmaci usati nella chemioterapia
In chemioterapia, che può essere adiuvante o neoadiuvante, a seconda di quando viene eseguita (prima o dopo l’intervento chirurgico) possono essere usati diversi farmaci. Essi sono scelti in base al tipo di tumore e in funzione dello scopo che debbono avere: ridurre la massa tumorale prima dell’esecuzione chirurgica, oppure potenziarne gli effetti.
Oltre al Taxolo, esistono altri farmaci usati per l’inibizione dei processi di crescita e divisione cellulare e sono: Cisplatino, Gemcitabina, Nintedanib, Pemetrexed, Trametinib. I farmaci utili invece nella cura di tumori caratterizzati dalla positività a ALK sono: Alectinib, Brigatinib, Carboplatino, Ceritinib e Crizotinib. Infine abbiamo Etoposide, Osimertinib, Vinorelbina.
Consulenza sanitaria per Taxolo Paclitaxel
L’Osservatorio Vittime del Dovere APS, associazione che si occupa della tutela delle vittime di tumori, sostanze cancerogene, nocive e tossiche, sottolinea l’importanza della prevenzione primaria. E’ infatti il primo scudo di difesa contro le malattie, ancora prima che si sviluppino. La prevenzione secondaria cura, ma il danno è già stato fatto. La prevenzione terziaria entra in gioco quando c’è bisogno di giustizia, di far valere i propri diritti e quelli dei propri familiari.
L’Osservatorio è un valido alleato. Il suo obiettivo è informare correttamente le persone, ed è per questo che ha fondato la testata giornalistica “Diritto alla Salute“, e di offrire orientamento. Come? Attraverso la consulenza gratuita, che arriverà in forma scritta. Naturalmente tutte le informazioni offerte non sono sostitutive rispetto al parere del medico curante e del Ssn. Il rapporto medico-paziente è insostituibile. Per ottenere una consulenza gratuita, scrivere nel modulo o contattare i numeri riportati in questa pagina.
