Le vendite di tamponi streptococco in Italia, nel 2023, hanno avuto un boom del 2.000%. Insieme a questo dato, si registra il +38% per l’amoxicillina, ossia l’antibiotico che cura l’infezione da quel batterio e che nel nostro Paese è carente da diverse settimane.
A rimettere in evidenza il fenomeno del boom di vendite di tamponi per la ricerca dello streptococco, già noto da qualche settimana, è l’Ansa. L’agenzia di stampa ha infatti lanciato nelle scorse ore i dati elaborati dal provider di dati e analisi in ambito sanitario, Iqvia. “Se nelle farmacie italiane da ottobre 2021 a marzo 2022 erano stati venduti 3.857 tamponi per rilevare questo batterio, da ottobre 2022 a marzo 2023 sono stati 77.661, pari a +1.913%. A crescere sono anche le vendite di amoxicillina, passate da 11,9 milioni di dosi vendute da novembre 2021 a marzo 2022 a 16,4 milioni da novembre 2022 a marzo 2023, pari al +38%“.
Il boom di infezioni e di re-infezioni da streptococco registrate negli ultimi mesi è, da una parte, la conseguenza del ritorno alla normalità dopo la pandemia Covid; dall’altra ci ha messo di fronte ad un deficit immunologico dovuto alla minore circolazione di patogeni in epoca pandemica per via dell’uso delle mascherine e del distanziamento sociale.
Tamponi streptococco: solo quando necessario
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I tamponi streptococco devono essere eseguiti solo se necessario e su indicazione del medico. I tamponi fai-da-te sono quasi sempre sconsigliati. A spiegare come comportarsi è, in un vecchio ma utile articolo (che citiamo di seguito, ndr) sul sito dell’ospedale Meyer di Firenze, il professor Maurizio de Martino, pediatra e immunologo, purtroppo scomparso nel 2022.
“Lo streptococco è un batterio estremamente diffuso: il 30% dei bambini è portatore sano. In questi casi, i piccoli non possono trasmettere l’infezione agli altri e non mostrano alcun sintomo: quindi non dobbiamo assolutamente somministrare loro antibiotici né penicillina. Anzi, possiamo dire che individuare un portatore sano di streptococco è un errore, perché un bambino che non presenta sintomi non deve essere sottoposto al tampone.
Il tampone, al contrario, è fortemente consigliato nel caso in cui il piccolo presenti febbre e dolore alla gola. Nessun medico, neppure il più bravo, può distinguere a occhio nudo un’infezione virale da una batterica. Esiste un test rapido – continua de Martino – che consente di fornire una risposta al medico e che si rivela molto utile nel decidere come procedere. Se il tampone viene positivo, confermando la presenza dello streptococco, occorre procedere con una terapia antibiotica di dieci giorni. Nel caso contrario, siamo davanti a un’infezione causata da un virus e quindi l’antibiotico non serve. La terapia deve essere continuata anche se il bambino sta meglio. Il fatto che il mal di gola e la febbre siano scomparsi non significa che il batterio sia stato eradicato“.
Carenza di amoxicillina, ma anche di altri farmaci in Europa
Negli ultimi mesi si è evidenziata in Italia, ma anche in altri Paesi europei, una cronica carenza di amoxicillina; probabilmente dovuta appunto al boom di infezioni (anche diagnosticate inutilmente, cioè in assenza di sintomi) da streptococco.
“Garantire la disponibilità di medicinali autorizzati nell’Unione europea è una priorità fondamentale per l’Ema“. Ecco perché l’agenzia europea dei medicinali ha pubblicato, nei giorni scorsi, 10 raccomandazioni per l’industria farmaceutica. Lo scopo è garantire la continuità nelle forniture, prevenire le carenze e comunque ridurne l’impatto qualora si verificassero.
Tra le raccomandazioni emesse: “informare quanto prima possibile le autorità nazionali su carenze potenziali o effettive e fornire informazioni dettagliate per prevedere meglio il possibile impatto“; “stabilire solidi piani di prevenzione e gestione delle carenze“; “aumentare la resilienza di catene di approvvigionamento complesse e multinazionali“; creare una “comunicazione tempestiva tra le varie parti interessate nella filiera del farmaco“.