tumore

INTERCETTATI 18 TUMORI IN FASE INIZIALE, DI CUI 13 POLMONARI, GRAZIE A UNA SEMPLICE TC A BASSO DOSAGGIO: LA SOPRAVVIVENZA A 5 ANNI SALE FINO ALL’80-90% QUANDO IL TUMORE VIENE OPERATO SUBITO.

Il programma per la diagnosi precoce del Forlanini

Roma non è soltanto il luogo in cui nasce uno dei programmi di diagnosi precoce più promettenti d’Italia: è anche il punto in cui si dimostra quanto una tecnologia semplice, già disponibile da anni, possa cambiare il destino di molte persone. Presso il San Camillo Forlanini, quasi un anno di attività ha prodotto risultati difficili da ignorare: su 700 tomografie computerizzate a basso dosaggio, eseguite in soggetti considerati ad alto rischio, sono stati intercettati 13 tumori polmonari in fase iniziale.

Accanto a questi casi, lo screening ha rivelato un quadro clinico ancora più ampio, portando alla scoperta di altri cinque tumori — tra cui mesoteliomi, neoplasie timiche e tumori del rene e della mammella — tutti diagnosticati quando la malattia era ancora confinata e trattabile. Un totale di 18 tumori identificati precocemente, spesso in stadio “in situ”, quando la guarigione può sfiorare il 100%.

Come funziona il programma per la diagnosi precoce del Forlanini

Il modello è chiaro e ben strutturato. I cittadini sopra i 55 anni che hanno alle spalle una lunga storia di fumo — ad esempio 20 sigarette al giorno per almeno trent’anni — possono compilare un questionario online che valuta, attraverso parametri riconosciuti a livello internazionale, il loro livello di rischio.

Dei 2.100 questionari ricevuti, 1.220 sono risultati idonei e hanno portato all’avvio di percorsi personalizzati. Chi rientra nei criteri viene convocato per una visita pneumologica e, se necessario, sottoposto a una TC torace a basso dosaggio (LDCT).

È un esame rapido, indolore e con una quantità di radiazioni nettamente inferiore rispetto alla TC tradizionale, ma sufficiente a individuare noduli millimetrici che spesso sfuggono alle indagini eseguite quando compaiono i primi sintomi.

Programma per la diagnosi precoce del Forlanini: interventi mininvasivi e prognosi migliori

Tra i pazienti in cui è stato identificato un tumore polmonare, dodici sono già stati operati con tecniche mininvasive, spesso mediante robot chirurgici che permettono interventi precisi, tempi di recupero più brevi e minori complicanze.

La differenza, in questi casi, non è solo chirurgica: è prognostica. Quando il tumore viene individuato mentre è ancora confinato al polmone, la sopravvivenza a cinque anni può salire dall’attuale media nazionale del 16% fino all’80-90%.

È una trasformazione che non riguarda solo la statistica, ma la possibilità concreta di garantire ai pazienti una vita lunga e di qualità.

Programma per la diagnosi precoce del Forlanini: l’impatto della diagnosi precoce

Scenario diagnosticoStadio del tumoreTrattabilitàSopravvivenza a 5 anni
Diagnosi precoce tramite TCIniziale / in situQuasi sempre operabile80–90%
Diagnosi tardiva (sintomi presenti)AvanzatoSpesso non operabile≈ 16%
Partecipazione allo screeningTumori identificati prima dei sintomiInterventi mininvasiviPrognosi significativamente migliore

Smettere di fumare diventa più facile

Accanto ai risultati diagnostici, il programma ha prodotto un effetto collaterale prezioso. Il centro antitabagico associato al percorso ha registrato un tasso di cessazione del fumo del 30%, un dato sorprendente se confrontato con le medie nazionali.

Chi si sottopone a un percorso di screening, infatti, entra in contatto con specialisti che spiegano in modo chiaro il rischio reale associato al tabacco e mostrano come la diagnosi precoce possa cambiare il futuro, ma non sempre bastare se il fumo continua. È in questo dialogo che molti trovano la motivazione per smettere.

Un tumore ancora troppo spesso diagnosticato tardi

Il tumore del polmone rimane una delle neoplasie più letali. Ogni anno in Italia si registrano oltre 44.000 nuove diagnosi e circa 36.000 decessi.

Il vero ostacolo è la diagnosi tardiva: nel 70% dei casi, il tumore viene scoperto quando non è più operabile. Non dà sintomi nelle fasi iniziali, e quando compaiono — tosse persistente, dolore toracico o affanno — spesso la malattia è già in stadio avanzato.

Programmi come quello del San Camillo Forlanini dimostrano che questa storia non deve per forza ripetersi.

Lo screening non è un sogno: è una realtà possibile in tutta Italia

L’esperienza romana mostra che la diagnosi precoce non richiede tecnologie futuristiche, ma un metodo organizzato, personale formato e un accesso facilitato per i cittadini più a rischio.

Nel dibattito sanitario italiano si parla spesso di screening polmonare come di una possibilità ancora lontana. I dati del San Camillo Forlanini dimostrano il contrario: lo screening funziona, è sostenibile e salva vite in modo misurabile.

FAQ – Le domande più comuni sullo screening del tumore al polmone

Chi dovrebbe fare lo screening?
Le persone sopra i 55 anni con lunga storia di fumo (tipicamente 20 o più sigarette al giorno per almeno 30 anni).

La TC a basso dosaggio è sicura?
Sì. Ha una dose di radiazioni molto inferiore rispetto alla TC tradizionale ed è considerata sicura per lo screening.

Serve una prescrizione?
Dipende dal programma regionale. Nel caso del San Camillo, la selezione avviene attraverso un questionario online.

Perché il tumore del polmone viene scoperto così tardi?
Perché nelle fasi iniziali non dà sintomi e spesso i primi disturbi compaiono solo quando la malattia è già avanzata.

Lo screening evita il tumore?
No, ma permette di scoprirlo quando è ancora curabile, aumentando enormemente le possibilità di guarigione.