La mobilità sostenibile è un metodo di trasporto di persone e merci efficiente, sicuro ed economico, che ha come caratteristica principale quella di ridurre al minimo l’impatto ambientale; nonché gli effetti negativi sulla salute pubblica e sulla qualità della vita.
In pratica, la mobilità sostenibile punta a promuovere modalità di trasporto che utilizzino risorse naturali, per ridurre le emissioni di gas serra e gli inquinanti atmosferici; per diminuire il consumo di energia e limitare al minimo l’occupazione di spazio pubblico. Tra i mezzi usati per la mobilità sostenibile ci sono i veicoli elettrici, il car-pooling e il car sharing, nonché la ciclabilità.
L’Osservatorio Vittime del Dovere e l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) sono a favore della tutela dell’ambiente e della salute e sostengono con vigore la necessità di politiche sempre più green per evitare l’inquinamento. Gli effetti dell’inquinamento infatti si ripercuotono anche sulla salute delle persone e non solo sull’ambiente. L’avv. Ezio Bonanni, presidente delle due associazioni, da sempre afferma che i due temi siano collegati, come è evidente infatti per il caso dell’amianto: siti inquinati corrispondono a malattie e morte. Per ottenere una consulenza, chiama il numero verde gratuito 800.034.294.
Strumenti di mobilità sostenibile in Italia
Indice dei contenuti
L’Italia sta adottando diverse misure e iniziative per promuovere la mobilità sostenibile e gestire le problematiche legate all’inquinamento atmosferico, per combattere il cambiamento climatico. Un focus particolare è sul potenziamento del trasporto pubblico e sugli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni o elettrici come esenzioni fiscali, sconti sull’acquisto e agevolazioni per l’installazione di infrastrutture di ricarica. I veicoli elettrici (EVs) utilizzano motori elettrici alimentati da batterie ricaricabili, riducendo le emissioni di gas serra e inquinanti atmosferici rispetto ai veicoli tradizionali a combustione interna.
Uno strumento di cui si stanno dotando molte città italiane è quello delle ZTL, ossia zone a traffico limitato, ed e aree pedonali. Queste incoraggiano l’uso di mezzi di trasporto non motorizzati e la riduzione dell’uso dell’auto privata nelle aree urbane, oltre ad avere un effetto immediato sulla qualità della vita delle persone per una migliore fruibilità dei luoghi come ad esempio centri storici e aree di interesse turistico.
Le città italiane stanno anche investendo molto nell’espansione delle reti di trasporto pubblico a basso impatto ambientale e sulla mobilità ciclabile e pedonale. La costruzione di nuove piste ciclabili, marciapiedi e infrastrutture favoriscono la mobilità ciclabile e pedonale, che a loro volta incidono positivamente sulla salute perché incoraggiano uno stile di vita sano e attivo.
Mobility management: cos’è e quali sono le attività connesse
Il Mobility management (gestione della mobilità) è un approccio che mira a modificare i comportamenti di viaggio delle persone, incoraggiandole a utilizzare modalità di trasporto più sostenibili e a ridurre l’uso dell’auto privata quando possibile. La figura professionale associata a questo approccio è il mobility manager, sempre più spesso individuato anche all’interno delle amministrazioni pubbliche locali.
Le attività di mobility management consistono nella promozione del trasporto pubblico con tariffe agevolate, miglioramenti del servizio, campagne pubblicitarie e informazioni sui percorsi e sugli orari; nell’introduzione di incentivi per la mobilità attiva attraverso l’uso della bicicletta e della camminata come strumenti di mobilità alternativa all’auto; mediante la creazione di infrastrutture sicure, la fornitura di servizi di noleggio e parcheggio dedicati.
Anche la promozione di servizi quali il car-pooling e il ride-sharing fanno parte del mobility management. Facilitare la condivisione di viaggi è possibile attraverso piattaforme online, programmi aziendali o accordi tra comunità. La promozione del telelavoro e della flessibilità oraria contribuiscono a ridurre la necessità di spostamenti quotidiani e la congestione stradale durante le ore di punta.
Informare e sensibilizzare il pubblico sui benefici della mobilità sostenibile, sui rischi legati all’inquinamento atmosferico e sulla sicurezza stradale, attraverso campagne educative, eventi e workshop è molto importante.
Veicoli condivisi: il car pooling e il car sharing
Sia il car-pooling che il car sharing sono soluzioni di mobilità condivisa e sostenibile. Entrambi infatti riducono il numero complessivo di veicoli in circolazione. Le conseguenze dirette sono la riduzione del traffico, delle emissioni di gas serra e dell’impatto ambientale associato al trasporto individuale. Inoltre, entrambi i sistemi favoriscono l’ottimizzazione dell’utilizzo delle infrastrutture stradali e dei parcheggi urbani.
Il car pooling consiste nella condivisione di un viaggio a bordo di un veicolo privato, da un punto all’altro. Tale condivisione può avvenire tra colleghi, amici e persino tra sconosciuti. Si condividono le spese di carburante e di eventuali pedaggi e si raggiunge la meta desiderata con un minore impatto sull’ambiente e una riduzione dei costi per tutti.
Il car sharing invece consiste nel noleggio e nella condivisione di un veicolo privato appartenente ad un flotta, con persone note o sconosciute. Questo servizio consente ai membri di accedere ai veicoli in modalità self-service per brevi periodi di tempo: si va da poche ore a diversi giorni. I veicoli condivisi sono spesso distribuiti in punti di raccolta strategici all’interno della città e possono essere prenotati e sbloccati tramite app mobile o specifiche card. Gli utenti pagano solo per l’uso effettivo del veicolo. Il car sharing, nelle città più attrezzate, riduce la necessità degli utenti della strada di possedere un’auto privata.
Esempi di mobilità sostenibile nel mondo
Ci sono numerosi esempi di mobilità sostenibile nel mondo, alcuni dei quali con soluzioni davvero semplici e innovative. Scandinavia e Nord Europa sono molto famose per i loro sistemi di mobilità green.
Amsterdam, nei Paesi Bassi, può essere definita la capitale della mobilità sostenibile. La città è infatti nota per essere una delle città più bike-friendly al mondo, con un’ampia rete di piste ciclabili protette e parcheggi per biciclette. La bicicletta è il mezzo di trasporto principale per residenti e visitatori.
Qualcosa di simile avviene a Copenaghen, in Danimarca. Quest’ultima infatti ha investito massicciamente in infrastrutture ciclabili sicure e accessibili, implementando politiche urbane che disincentivano l’uso dell’auto privata. In questo modo è diventata un’altra città molto rinomata per la sua cultura ciclistica. Stoccolma, in Svezia invece ha introdotto tariffe di congestione per ridurre il traffico e le emissioni nell’area urbana centrale; una misura quest’ultima che ha contribuito a migliorare la qualità dell’aria e a ridurre la congestione stradale. Oslo, in Norvegia, sta lavorando per ridurre drasticamente le emissioni di carbonio entro il 2030. Ha introdotto misure come il divieto di circolazione per auto a benzina e diesel nel centro città e incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici.
Andando oltre oceano, Curitiba, in Brasile, è famosa per il suo innovativo sistema di trasporto pubblico basato su autobus a corsie preferenziali (BRT – Bus Rapid Transit). Questo sistema offre un trasporto efficiente e accessibile per i residenti della città. Anche Bogotà, in Colombia, ha un sistema BRT tra i più estesi al mondo, chiamato TransMilenio. Questo sistema fornisce un trasporto pubblico rapido, efficiente e accessibile per milioni di persone ogni giorno.
Consulenza gratuita con l’Osservatorio Nazionale Amianto
L’inquinamento ambientale può provocare gravi problemi di salute per l’uomo, ma anche per la salute degli animali e delle piante. Gli ecosistemi possono risultare danneggiati in maniera irreversibile. L’effetto serra provocato dalle emissioni antropiche eccessive causa gravissime alterazioni degli equilibri naturali ed è tra le cause principali del cambiamento climatico. Ecco perché è sempre più necessario andare verso una mobilità sostenibile e pratiche sempre più green; nonché procedere al più più presto con le bonifiche dei siti contaminati da amianto che causano gravissime malattie.
Per ottenere una consulenza gratuita con l’Osservatorio Nazionale Amianto o con l’Osservatorio Vittime del Dovere, chiama il numero verde 800.034.294 oppure compila i campi del modulo sottostante per essere richiamato.