Conosciuto anche come carcinoma alla gola, il tumore alla laringe fa registrare ogni anno, in Italia, 5000 casi tra gli uomini e 500 fra le donne.
Oltre alle cause tradizionalmente già note, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha inserito tra gli agenti eziologici del carcinoma della laringe anche l’amianto.
Per questo Diritto alla salute insieme all’Osservatorio Vittime del Dovere, tutelano le vittime di tumore alla laringe.
La laringe, cos’è questo organo?
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La laringe è l’organo del nostro apparato respiratorio deputato all’emissione dei suoni: ospita infatti le corde vocali.
Ha una lunghezza di circa 12 centimetri e una struttura fatta di cartilagini, per questo ha una consistenza rigida. Al suo interno la laringe è rivestita di una mucosa.
Possiamo immaginarla come una valvola posta tra le vie aeree e quelle digestive, se aperta consente la respirazione, se chiusa, la deglutizione.
Il tumore alla laringe: come si genera
La tipologia di cancro alla laringe più diffusa in assoluto è quella del carcinoma a cellule squamose, chiamato anche carcinoma squamoso della laringe o carcinoma squamoso della gola.
La neoplasia si origina proprio da queste cellule squamose che sono le cellule di rivestimento della mucosa interna alla laringe.
Altri luoghi nei quali possono originarsi tumori laringei sono le corde vocali e la laringe sopraglottica. Quelli nella regione ipoglottica, cioè sotto le corde vocali, sono più rari.
I soggetti più a rischio
Fumo di sigaretta e alcol sono i principali nemici della laringe: il 90% circa dei pazienti con queste neoplasie fuma e beve. Inoltre sono più frequenti negli uomini over 60.
L’Airc rende noto che, proprio per questo motivo, il tumore della laringe è più frequente in Veneto e in Friuli Venezia Giulia, regioni in cui il consumo di alcol è tradizionalmente più elevato.
Il tumore alla laringe e l’amianto
Fumo e alcol sono tra i maggiori responsabili del tumore alla laringe ma non sono i soli. Come accennato all’inizio, lo IARC ha confermato che tra gli agenti eziologici del tumore alla laringe vi è l’amianto.
Purtroppo, in passato, l’amianto o asbesto è stato ampiamente utilizzato per via delle sue caratteristiche tecniche, per la versatilità e per il costo contenuto.
É stato principalmente usato per le coperture e l’isolamento di tetti, nella costruzione di navi e treni, per le automobili e nell’edilizia nel senso più ampio del termine, quindi nelle miscele delle vernici, nei pavimenti, nelle tegole e in tanti altri ambiti.
Anche se nel 1992 l’amianto è stato messo al bando per la sua ormai comprovata pericolosità, lo smaltimento è ancora in essere e fortemente indietro rispetto a quelle che sarebbero le necessità di bonifica dei siti in cui è presente.
Questo causa il perdurare delle esposizioni ad amianto, specialelmnte per motivi professionali.
Come logica deduzione viene da pensare che il cancro alla laringe, come tante altre malattie amianto correlate, continueranno a manifestarsi con numeri ancora importanti.
I sintomi del tumore alla laringe
Come per altre tipologie di tumore, anche per quello alla laringe, i sintomi non sempre si manifestano subito e chiaramente. Ovviamente sono correlati alla localizzazione della neoplasia.
I più frequenti sono quelli a carico delle corde vocali con
- Disfonia: un cambiamento del tono di voce
- Disfagia: serie difficoltà nella deglutizione
- Dispnea: anche detta “fame d’aria”, che consiste nell’affanno e in una respirazione difficoltosa.
Grazie alla presenza di questi sintomi è possibile diagnosticare il tumore già nelle prime fasi e intervenire tempestivamente nelle cure.
Diagnosi più difficile da effettuare è invece quella dei tumori alla base della lingua e dell’epiglottide.
Il motivo di questa difficoltà risiede nell’entità dei sintomi: molto simili a un banale mal di gola.
Il ricondurre i sintomi al classico mal di gola induce a trascurarli e ad arrivare all’identificazione della malattia solo nelle fasi più avanzate
In genere, in presenza di un tumore all’epiglottide, si ha la costante sensazione di un corpo estraneo all’interno della gola.
La diagnosi del tumore alla laringe
Attraverso una comune visita otorinolaringoiatrica é già possibile esaminare l’origine dei sintomi a carico del paziente.
Anche in questo caso l’anamnesi lavorativa del paziente può far emergere indizi fondamentali per l’analisi delle sue condizioni.
Lo step successivo può prevedere l’esecuzione di una laringoscopia: una procedura indolore che permette di ispezionare la laringe e le corde vocali attraverso il laringoscopio a fibre ottiche.
In qusto modo sarà possibile valutare la presenza di lesioni o tumori alle corde vocali. Ma ci sono anche altri esami ai quali è possibile far ricorso:
l’endoscopia, la biopsia laringe tissutale e di diagnostica per immagini, come l’NBI (Narrow Band Imaging).
Si tratta su un’alisi basata su tecnologia ottica che consente di identificare anche i tumori più superficiali.
In ognuno dei casi sopra citati, la diagnosi precoce attuata attraverso il monitoraggio costante dei soggetti e dei lavoratori a rischio è di fondamentale importanza per la cura e l’evoluzione della malattia.
La cura del tumore alla laringe
In caso di tumori circoscritti si possono praticare cure chirurgiche che consentano la conservazione delle funzioni vocali, respiratorie e di deglutizione.
In caso contrario e con neoplasie estese sarà necessario asportare tutto l’organo e i linfonodi circostanti eseguendo una liringectomia.
Nei tumori allo stadio iniziale, l’asportazione può avvenire tramite intervento laser.
Se il tumore della laringe è invece in stadio avanzato, spesso si è costretti a eseguire la cosiddetta laringectomia
Radioterapia e chemioterapia sono usati come adiuvanti nel post operatorio, per ridurre le recidive.
Il tumore alla laringe e il risarcimento danni Inail
Come tantissime altre malattie amianto correlate anche il tumore alla laringe è inserito nella Lista I Inail in cui figurano tutte quelle malattie la cui origine professionale risulti “altamente probabile”.
Poprio con l’inserimento del tumore alla laringe e di quello alle ovaie, tale lista è stata ampliata nel 2014.
Una volta dimostrata la presenza dell’agente nocivo sul luogo di lavoro e, ottenuto il certificato che attesti la malattia professionale da parte del medico legale, la vittima potrà richiedere l’indennizzo all’Inail.
Ci sono diverse sentenze di riferimento per al natura professionale di elevata possibilità di malattie alla laringe:
- Corte d’Appello Genova, Sez. lavoro, sentenza del 23/10/2020, Corte d’Appello Brescia, Sez. lavoro, sentenza del 19/08/2020, Tribunale Brescia, Sez. lavoro, sentenza del 07/10/2019 e Tribunale Ivrea, sentenza del 09/01/2019.
- Corte dei Conti Umbria, Sez. giurisdiz., Sent. n. 84 del 08/11/2018, Cass. civ., Sez. lavoro, Ord. n. 28454 del 07/11/2018, Cass. civ., Sez. lavoro, Ord., n. 4347 del 22/02/2018 e Cass. civ., Sez. lavoro, Sent. n. 5704 del 07/03/2017.
- Corte dei Conti Lazio, Sez. giurisdiz., Sent. n. 270 del 19/05/2015, Cass. civ., Sez. VI – Lavoro, Ord. n. 926 del 21/01/2015, Cass., 26 marzo 2015, n. 6105, Cass., 11 novembre 2014, n. 23990, Cass. 19 giugno 2014, n. 13954; Corte dei Conti Emilia-Romagna, Sez. giurisdiz., Sent. n. 91 del 03/07/2013.
- sentenza n. 5704 del 07.03.2017 della Corte di Cassazione. Questa è la riforma della sentenza emessa dalla Corte di Appello di Venezia, che aveva negato l’origine professionale del tumore alla laringe di un lavoratore esposto ad amianto. Il motivo era perché la vittima aveva l’abitudine voluttuaria al fumo di tabacco.
L’indennizzo Inail
Una volta ottenuto il riconoscimento della malattia professionale la vittima avrà diritto alla rendita mensile, questa è stabilita in proporzione all’entità del danno biologico che non deve esser inferiore al 16%.
In caso di inferiotirà si avrà diritto all’indennizzo del danno biologico una tantum.
Inoltre il coniuge della vittima, in caso si verificasse la morte di quest’ultima, può chiedere la rendita di reversibilità, se è stata fatta domanda amministrativa.
Dopo il riconoscimento da parte dell’INAIL dell’origine professionale del tumore laringeo, sussiste, come avviene per ogni altra patologia asbesto correlata, il diritto alle prestazioni aggiuntive del Fondo vittime amianto.
Il tumore alla laringe, prepensionamento e pensione di inabilità
Le vittime di patologie laringee cui sia riconosciuta la malattia professionale hanno diritto ai benefici contributivi per esposizione ad amianto (ex art. 13, co. 7, L. 257/1992).
Questa misura comporta una maggiorazione del 50% nel periodo di esposizione professionale, consentendo così al lavoratore l’accesso al prepensionamento.
Qualora il paziente fosse già in pensione, si attua invece la rivalutazione dei contributi, sempre utilizzando il coefficiente 1,5.
Se il lavoratore non matura il diritto alla pensione anche con i contributi, potrà richiedere la pensione d’inabilità amianto (art.1, comma 250, L.232/2016). La prossima scadenza per richiederla è fissata al 31 marzo di ogni anno. Se si supera questo termine, sarà necessario attendere un anno. Si ricorda che tale prestazione non è cumulabile con altre, come ad esempio la rendita Inail.
Il tumore alla laringe e le vittime del dovere
Coloro che hanno prestato servizio nelle Forze Armate e nel Comparto Sicurezza spesso sono colpiti da tumore della laringe di origine professionale.
Questo per l’ampia presenza del minerale nei luoghi in cui lavorano Esercito, Aeronautica, Carabinieri e, soprattutto, Marina Militare. Il processo Marina bis, ha certificato ancora una volta il rapporto causale tra esposizione ad amianto ed insorgenza delle patologie ad esso collegate. Nel caso dei due marinai deceduti, infatti, la diagnosi era stata di mesotelioma pleurico.
I danni alla salute subìti durante l’esercizio della propria funzione, dà loro diritto al riconoscimento di vittime del dovere, con il riconoscimento della causa del servizio. Tutti i dettagli sono indicati nell’art.20 L.183/2010.
Richiedi assistenza dell’Osservatorio Vittime del Dovere
Proprio in soccorso di chi è vittima di esposizione ad amainto lavora costantemente l’Osservatorio Vittime del Dovere insieme all’Ona, l’Osservatorio Nazionale Amianto e al suo presidente, l’Avv Ezio Bonanni, attraverso assistenza medica e legale.
Se solo pensiamo che ci sono ancora 40.000.000 di tonnellate di amianto da bonificare e a quante siano le persone che continuano a esservi esposte, possiamo avere un’idea di quanto sia grave la situazione
L’avv Bonanni e il suo staff medico legale sono da anni in prima linea per supportare coloro che abbiano subito danni.
Per avere una prima consulenza basta compilare il formulario qui sotto.