Le CAR T rappresentano l’ultima frontiera per la lotta contro il cancro. Sono il nuovo ed innovativo protocollo di cura per i tumori del sangue, molti dei quali di origine professionale. La terapia con le CAR T si fonda sul funzionamento del sistema immunitario in grado di riconoscere e sconfiggere le cellule del tumore. Questo nuovo protocollo prevede la modificazione in laboratorio delle cellule del sistema immunitario, in modo che siano in grado di assolvere alla loro funzione di protezione per l’organismo.
Tumori ematologici e tumori professionali
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I tumori ematologici sono tumori che colpiscono prevalentemente le cellule del midollo osseo, il sistema linfatico ed il sistema immunitario. Insorgono a causa di alcune mutazioni che si verificano a livello del patrimonio genetico della singola cellula, che al momento della divisione cellulare, dà origine ad una progenie “modificata”. Quando le mutazioni insorgono a seguito dell’esposizione ad agenti cancerogeni sul posto di lavoro, il tumore è definito di “origine professionale”.
In generale, i tumori di origine professionale sono una realtà critica dei Paesi industrializzati. Rappresentano la prima causa di morte nelle persone con età compresa tra i 45 anni ed i 64 anni, e la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari nell’UE. Un’altra peculiarità di questi tumori è che questi non si differenziano dagli altri tumori. Sono definiti professionali solo perché le cause che scatenano la neoplasia sono da ricercare all’interno dell’ambiente lavorativo. Per tutte queste patologie, l’INAIL, Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli Infortuni sul lavoro, riconosce degli indennizzi di natura economica o assistenziale, sia alla vittima primaria che ai suoi familiari. Per avere maggiori informazioni, contattare l’Osservatorio Nazionale Amianto secondo le modalità indicate a fondo pagina.
Tumori professionali e sostanze cancerogene
Secondo uno studio europeo, sono circa 4.200.000 su 21.8 milioni di lavoratori italiani ad essere esposti quotidianamente ad agenti cancerogeni, senza l’utilizzo di adeguati strumenti di protezione e prevenzione. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, negli anni ha identificato ben 102 agenti cancerogeni certi per l’uomo, di cui 44 di origine professionale. Di questi ultimi, quelli maggiormente riscontrati sono:
- Amianto;
- Uranio e Radon;
- Alcuni pesticidi;
- Arsenico;
- Fumo di tabacco;
- Radiazioni ionizzanti;
- Metalli pesanti e diossine.
Questi cancerogeni rappresentano la prima causa di malattia e decesso tra i lavoratori. Infatti, oltre a causare tumori del sangue, che investono le cellule del midollo osseo, il sistema linfatico e il sistema immunitario sono soliti causare anche i tumori solidi a tessuti ed organi. In particolar modo l’amianto, un potente cancerogeno che causa un gran numero di patologie, riconosciute come patologie asbesto correlate.
Terapia con CAR T: la nuova frontiera per la lotta al cancro
La terapia con le CAR T è una terapia del tutto innovativa in campo onco-ematologico. É una tecnica che si basa principalmente sul meccanismo di evasione utilizzato dalle cellule del tumore per eludere il sistema di sorveglianza. In questo modo, si mira a potenziare il sistema immunitario nel riconoscere e distruggere le cellule neoplastiche, così da garantire una difesa immunitaria. La terapia si è mostrata particolarmente efficace per la lotta contro i tumori ematologici, come i Linfomi non Hodgkin e le leucemie linfoblastiche.
La terapia utilizza le cellule del sistema immunitario, chiamate linfociti T. Queste cellule, altrimenti riconosciute come globuli bianchi, sono cellule deputate al riconoscimento dell’agente estraneo e all’attivazione delle difese immunitarie. Quindi, una volta individuata la mutazione del tumore, queste cellule vengono prelevate dal paziente e ingegnerizzate in laboratorio mediante un procedimento piuttosto lungo.
Preparazione delle cellule CAR T e terapia oncologica
Le cellule CAR T sono cellule prelevate dal paziente oncologico. Una volta prelevate, i linfociti T sono ingegnerizzati in laboratorio e forniti delle informazioni necessarie per riconoscere e sconfiggere le cellule del tumore. Infatti, una volta prelevate dal soggetto oncologico e identificate le caratteristiche del tumore, queste cellule subiscono un lungo processo di preparazione. I linfociti vengono dotati di un recettore chiamato CAR (da qui il nome “Car T”), che lega, con elevata specificità, alcune molecole espresse sulla membrana delle cellule tumorali dei linfomi. In questo modo, il paziente riceve una cura personalizzata in grado di favorire il processo di guarigione.
La preparazione delle cellule CAR T richiede dalle 3 alle 4 settimane affinché vengano ingegnerizzate di una quantità sufficiente di linfociti T, in grado di attaccare e distruggere le cellule tumorali. Terminato il processo di preparazione, le cellule ingegnerizzate vengono inoculate nel paziente. L’infusione rappresenta un momento particolare per il paziente, che si sottopone ad un lungo processo di preparazione prima di ricevere la terapia. Per questo motivo, al momento dell’inoculo e del funzionamento del protocollo partecipano diverse figure professionali.
I destinatari della terapia con le CAR T
La terapia con le cellule CAR T ha mostrato ottimi successi in un gran numero di pazienti affetti da tumori ematologici. In particolar modo, possono beneficiare di questo nuovo trattamento anche coloro che non hanno mai risposto alla chemioterapia, radioterapia e operazione chirurgica, o che sono in recidiva dopo il trapianto o dopo almeno due linee di chemioterapia.
Infatti, la terapia con le CAR-T si è rivelata particolarmente efficace nei pazienti con Linfomi non-Hodgkin, leucemie linfoblastiche acute e mieloma. Un elevato tasso di successo è stato riscontrato anche in tutti quei pazienti soggetti a molteplici ricadute, che hanno quindi ottenuto un aumento della sopravvivenza ed una maggiore probabilità di guarigione per il 40% dei casi. Tuttavia, non tutti i pazienti hanno ottenuto miglioramenti della patologia con il nuovo protocollo di cura. Motivo per il quale, è molto importante che il medico oncologo valuti al meglio le condizioni fisiche del paziente e le caratteristiche del tumore. Solo in questo modo sarà possibile definire il rapporto tra rischio e beneficio.
Prima di procedere con la terapia è importante procedere alla valutazione del quadro clinico complessivo del paziente e diagnosticare eventuali patologie associate, nonché assicurarsi che le condizioni del paziente siano stabili fino al momento dell’infusione delle cellule CAR-T. Inoltre, vanno rispettate le tempistiche e le modalità dell’iter necessario a mettere in atto la procedura terapeutica.
Effetti collaterali della terapia con le cellule CAR T
Nonostante i grandi successi ottenuti con questa terapia, la somministrazione delle cellule CAR T non è salva dall’insorgenza di effetti collaterali. Per questo motivo, tutti i soggetti che ricevono la terapia devono essere attentamente monitorati. Motivo per il quale, durante la terapia è presente un team multidisciplinare composto da ematologi, medici trasfusionisti, biologi, farmacisti, neurologi, rianimatori, radiologi e infettivologi che possono agire tempestivamente in caso di reazioni avverse gravi. Tuttavia, gli effetti collaterali gravi, maggiormente riscontrati sono:
- Infiammazione sistemica incontrollata: dovuta al rilascio di alcune sostanze, proprie dell’attivazione di un gran numero di Linfociti T. L’effetto collaterale grave è modulato tramite la sospensione del trattamento e l’assunzione di farmaci di uso quotidiano;
- sintomi influenzali, come, ad esempio, febbre e brividi dovuti all’attivazione del sistema immunitario;
- riduzione del numero delle cellule del sangue, tra cui i globuli bianchi, in particolar modo i linfociti B e neutrofili, globuli rossi e piastrine;
- agitazione e disorientamento, incapacità di esprimersi e di capire informazioni scritte (afasia espressiva), tremori, deliri fino ad un’alterazione dello stato di coscienza con encefalopatia ed edema cerebrale;
Le sfide aperte per il futuro
Negli ultimi 20 anni, la ricerca medica ha fatto progressi importantissimi per il campo oncologico. La terapia con le CAR T ha ancora moltissime sfide aperte per il futuro, così da perfezionare sempre di più la terapia e garantire una guarigione completa per un gran numero di neoplasie. Ad esempio, si pensa che tra qualche anno, le CAR T possano essere applicate anche a tutti quei pazienti affetti da tumori solidi. Attualmente, in Italia sono attive solo 11 sperimentazioni della terapia con le CAR T, estese prevalentemente ai pazienti con tumori del sangue.
In Europa, invece, si stanno già testando le CAR T su pazienti con tumore solido, ma la ricerca non è ancora in grado di restituire nessun esito positivo in merito. Una delle sfide più importanti da raggiungere per la terapia è quella di migliorare sicuramente il protocollo di sicurezza per i malati oncologici.
Consulenza legale e medica gratuita
L’Osservatorio Nazionale Amianto è l’associazione che negli anni ha dato voce e protezione a tutte le vittime dell’amianto. Infatti, tutti coloro che sono stati vittime dell’amianto o sono stati esposti ad altri cancerogeni durante lo svolgimento della propria attività di lavoro, possono richiedere assistenza medica e legale gratuita. L’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ONA, ha selezionato un pool di medici e professionisti su tutto il territorio italiano al quale le vittime primarie o i loro familiari possono rivolgersi per richiedere assistenza.
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