L’amianto nei materiali da costruzione è una delle paure più frequenti manifestate dalle persone quando si parla di edilizia. L’asbesto è ormai noto come una fibra killer e la gente è ben consapevole dei rischi per la salute che comporta l’esposizione a questo materiale, anche se non sempre c’è una corretta informazione.
I pericoli dell’amianto risiedono nelle sue fibre minuscole dovute alla sfaldabilità di questo silicato. Esse infatti possono essere ingerite o inalate con estrema facilità quando si è in presenza di amianto friabile. L’esposizione prolungata a fibre di amianto può comportare seri problemi perché molte sono le malattie correlate. Tutti i tipi di amianto sono dannosi per la salute e sono cancerogeni, lo ha certificato anche la IARC. La bonifica dei luoghi è l’unico modo per fare una efficace prevenzione.
Per una consulenza gratuita su questi temi e per sapere come tutelarti chiama l’800.034.294: è il numero verde dell’Osservatorio Vittime del Dovere e dell’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, di cui è presidente l’avv. Ezio Bonanni.
Identificazione dell’amianto nei materiali da costruzione
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Come si può riconoscere l’amianto? Ci sono delle indicazioni di massima per il riconoscimento dell’asbesto, dei trucchi che si possono seguire per individuarlo? La risposta è sì, ma è anche molto difficile attuarli.
Un primo punto di riferimento utile è la data di realizzazione dell’edificio o del manufatto che si intende esaminare. Se si tratta di una costruzione dei primi anni Novanta o antecedente, può esserci la possibilità che vi si trovi ancora dell’amianto.
Si può anche cercare il marchio di fabbrica: Eternit era la più famosa e più grande fabbrica italiana che trattava amianto, ed è rimasta attiva fino al 1992, anno in cui ha dovuto chiudere i battenti per via del divieto imposto dalla legge 257. Tuttavia i marchi di fabbrica potrebbero non essere visibili se non si sa dove cercarli. E’ necessario dunque che sia sempre una persona esperta a fare la ricerca. Lo stesso si dica per l’individuazione del fibrocemento ecologico, che è invece stato usato dopo il divieto dell’amianto e quindi può essere una variabile escludente la presenza di amianto.
Relativamente alle altre caratteristiche visibili, i colori dell’amianto nei materiali da costruzione erano il grigio chiaro o cenere, e il bluastro. Si potrebbe anche notare in superficie una finitura grossolana, con fibre facilmente individuabili anche a occhio nudo. L’amianto è incolore e insapore, quindi non vi è possibilità di individuarlo mediante l’olfatto, oppure di riconoscerlo bevendo acqua contaminata.
La certezza, e questo va specificato, nell’individuazione dell’amianto è data però esclusivamente dal campionamento e analisi di laboratorio specifiche.
Quali sono le misure di sicurezza da adottare
Ci sono particolari misure di sicurezza da adottare in presenza di amianto? Anche in questo caso la risposta è sì, ma bisogna contestualizzarle. In un ambiente casalingo oppure sul lavoro, infatti, le precauzioni sono diverse.
Per quanto riguarda il contesto lavorativo, si possono trovare tutti i riferimenti nel Testo Unico sulla Salute e Sicurezza del Lavoro: dalla concentrazione massima consentita, a tutti i comportamenti da adottare nei vari casi. Perché infatti nonostante esista il divieto di utilizzo di amianto, ci sono ancora dei lavori che comportano l’esposizione alle sue fibre. Si pensi per esempio a tutti gli operai addetti alle bonifiche, oppure ai lavoratori nei siti di smaltimento di rifiuti pericolosi. Oppure a chi lavora in edifici – scuole, ospedali, caserme – in cui c’è presenza di amianto. E siti come questi sono ancora molto frequenti, perché notoriamente l’amianto nei materiali edili ha avuto ampio successo nel pubblico, nel privato e nell’industria.
In ambiente casalingo, la questione è diversa. Spesso ci si accorge dopo anni della presenza di amianto. E quando si scopre, l’unica soluzione è la bonifica. Una stima del 2016, calcolava in 18 milioni le case in cui ancora c’era amianto. La norma infatti non obbliga alla rimozione e nella maggior parte dei casi le bonifiche sono costose e molto articolate nella burocrazia. Servirebbero maggiori agevolazioni per i proprietari, al fine di rimuovere l’amianto in via definitiva e mettere in sicurezza l’ambiente una volta per tutte. Invece finora si è preferito gestire il rischio, piuttosto che eliminarlo alla radice.
In tema di sicurezza bisogna anche valutare se l’amianto è friabile o compatto. Nel primo caso la bonifica è una urgenza assoluta. Nel secondo caso l’amianto non è pericoloso nell’immediatezza, ma potrebbe diventarlo in caso di ristrutturazioni e tagli con attrezzi meccanici che potrebbero comportare la dispersione di polveri.
Consulenza gratuita per esposizione e danni da asbesto
Nel “Libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022” di cui l’autore è l’avv. Bonanni, i pericoli dell’amianto emergono in tutta chiarezza e ne viene fuori un drammatico quadro, tra morti e persone che si ammalano. Ecco perché la bonifica dei siti che ancora oggi risultano contaminati – che sono tantissimi, oltre mille – è fondamentale e necessaria. Ci sono ancora 40 milioni di tonnellate sparse per l’Italia: il ruolo dell’amianto nella storia dell’edilizia nel nostro Paese è stato imponente. L’App amianto gratuita ti aiuta a capire dove sono ancora presenti siti contaminati.
In caso di esposizione, ovvero di danni da amianto, si può chiedere assistenza alle due associazioni. Si possono chiedere una consulenza gratuita personalizzata ed un parere legale gratuito. L’assistenza è per le vittime di amianto e per i loro familiari, ma anche per tutti gli esposti o i danneggiati dall’amianto, anche per valutare eventuali risarcimenti del danno.
Per conoscere i dettagli e chiedere la consulenza gratuita, chiama il numero 800.034.294 oppure compilare il form per essere richiamato.