SABATO 15 FEBBRAIO, ALLA SALA LACAITA DEL PALAZZO DEL GOVERNO DI TARANTO, SI TERRÀ UN IMPORTANTE INCONTRO SULL’AMIANTO E LA TUTELA DEI LAVORATORI ESPOSTI. ESPERTI, ISTITUZIONI E RAPPRESENTANTI POLITICI DISCUTERANNO LO STATO DELLA PROPOSTA DI LEGGE PER RIAPRIRE I TERMINI DI ACCESSO AI BENEFICI PREVIDENZIALI PER LE VITTIME DELL’AMIANTO, UN TEMA DI CRUCIALE IMPORTANZA PER IL TERRITORIO TARANTINO

Amianto e diritti dei lavoratori: a Taranto il confronto sulla tutela e i benefici previdenziali

L’amianto continua a rappresentare una delle emergenze sanitarie e sociali più gravi in Italia. Tra le città più colpite, Taranto, che porta il peso di un passato industriale segnato da esposizioni nocive e malattie professionali.

Per questo motivo, lOsservatorio Nazionale Amianto ha organizzato un incontro di rilevanza nazionale. in programma sabato 15 febbraio alle ore 10:00 alla Sala Lacaita del Palazzo del Governo di Taranto, l’evento vedrà la partecipazione di esperti e rappresentanti delle istituzioni.

Focus del meeting, lo stato di avanzamento della proposta di legge volta a riaprire i termini di accesso ai benefici previdenziali per i lavoratori esposti.

L’incontro sarà aperto dai saluti dell’avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, e dell’avvocato Giovanni Gentile, coordinatore provinciale dell’ONA Taranto. Seguiranno gli interventi della senatrice Maria Nocco, membro della V Commissione Bilancio e Programmazione Economica, dell’eurodeputato Michele Picaro e dell’onorevole Giovanni Maiorano, della I Commissione Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni, promotore della proposta di legge in discussione.

Una battaglia di civiltà per il riconoscimento dei diritti

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L’avvocato Ezio Bonanni

Il dibattito ruoterà attorno alle misure necessarie per garantire giustizia e tutela ai lavoratori che, a causa dell’amianto, hanno sviluppato patologie invalidanti, spesso letali. Il riconoscimento dei benefici previdenziali è una questione centrale per le vittime e le loro famiglie.

Questi infatti si trovano ad affrontare difficoltà burocratiche e tempi lunghi per il riconoscimento dei diritti acquisiti.

L’avvocato Bonanni, ha sottolineato con fermezza la necessità di un intervento normativo celere e incisivo: «Il nostro lavoro di interlocuzione con le istituzioni e con il territorio continua in maniera incessante per vedere riconosciuti i diritti dei lavoratori, in particolare di quelli che hanno vissuto il problema dell’amianto sulla propria pelle. Accogliamo con soddisfazione la proposta del deputato Maiorano e siamo fiduciosi su un celere passaggio alle Camere ed una altrettanto rapida approvazione. Per noi la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sono al primo posto».

Amianto: una minaccia ancora presente

L’asbesto è stato bandito in Italia con la legge 257/1992. Le conseguenze dell’esposizione continuano tuttavia a emergere anche a distanza di decenni. Il mesotelioma pleurico, una delle patologie più aggressive causate dalle fibre del pericoloso minerale, ha un tempo di latenza estremamente lungo.

Il che significa che molti lavoratori esposti negli anni ‘80 e ‘90 si ammalano ancora oggi.

Taranto, con il suo passato industriale legato alla siderurgia, è tra le città più colpite.

Numerosi ex dipendenti delle acciaierie e di altre industrie locali si sono ammalati a causa della prolungata esposizione all’amianto. Quel che è peggio, i lavoratori spesso operavano senza le adeguate misure di protezione.

La proposta di legge di cui si discuterà nell’incontro del 15 febbraio mira a garantire un accesso più rapido e giusto ai benefici previdenziali per chi ha contratto malattie professionali legate all’amianto.

Item della proposta

Per colmare questa lacuna e garantire equità ai lavoratori colpiti, la nuova proposta di legge prevede:

  • La riapertura dei termini per la presentazione delle domande di accesso ai benefici previdenziali per coloro che hanno subito un’esposizione prolungata al cosiddetto killer silenzioso. Questo, per un periodo superiore ai dieci anni. Tale possibilità sarà concessa entro un limite massimo di ventiquattro mesi dall’entrata in vigore della legge;
  • L’applicazione di un coefficiente di rivalutazione pari a 1,5 per il periodo di esposizione alla fibra cancerogena. Obiettivo? Agevolare il raggiungimento del requisito pensionistico, senza tuttavia alterare l’importo dell’assegno pensionistico spettante;
  • L’emanazione di un decreto attuativo da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in sinergia con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, entro sessanta giorni dall’approvazione della legge, al fine di rendere immediatamente operative le nuove disposizioni.

Il finanziamento della misura, stimato in 4 milioni di euro annui, sarà garantito attraverso una razionalizzazione delle risorse del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione, evitando così ulteriori impatti sul bilancio dello Stato.

Verso una maggiore tutela per le vittime dell’amianto

L’incontro rappresenta un momento cruciale per riportare l’attenzione su un tema troppo spesso dimenticato, nonostante le sue drammatiche conseguenze. La speranza è che, attraverso il confronto tra esperti e istituzioni, si possa accelerare l’iter legislativo e offrire una risposta concreta ai lavoratori e alle loro famiglie.

La città di Taranto, simbolo di una lunga lotta per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, si conferma ancora una volta protagonista di questa battaglia di civiltà.