La pensione di inabilità è una misura di sostegno economico che lo Stato italiano offre a persone che, a causa di gravi condizioni di salute, non sono più in grado di svolgere alcuna attività lavorativa. Si tratta di un diritto destinato a chi è impossibilitato a produrre reddito e necessita di un sostegno finanziario per vivere. Questa guida spiega in modo semplice cos’è la pensione di inabilità, chi può richiederla, come fare domanda e a quanto ammonta nel 2024.
Cos’è la Pensione di Inabilità? Una definizione
Indice dei contenuti
La pensione di inabilità è una prestazione economica erogata dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) ai lavoratori che, a causa di gravi condizioni fisiche o mentali, non sono più in grado di svolgere alcuna attività lavorativa. Viene concessa a chi, per motivi di salute, perde completamente la capacità di lavorare e quindi di ottenere un reddito.
- riconoscimento di invalidità pari al 100%;
- reddito annuo personale non superiore a € 16.664,36 (circolare Inps n. 186 del 21.12.2017);
- età compresa fra i 18 e i 65 anni di età;
- cittadinanza italiana / residenza in Italia, o essere straniero con permesso di soggiorno superiore all’anno (Legge 40/98, nel Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 59 del 12 marzo 1998).
Caratteristiche principali della Pensione di Inabilità
- Erogazione mensile: la pensione di inabilità è una prestazione continuativa erogata ogni mese per sostenere il beneficiario.
- Non è un Risarcimento: si differenzia dal risarcimento per infortuni o malattie professionali, poiché viene riconosciuta solo quando una persona ha perso in modo totale la capacità di lavorare in qualsiasi campo.
- Possibile conversione in Pensione di Vecchiaia: al raggiungimento dell’età pensionabile, la pensione di inabilità si converte automaticamente in pensione di vecchiaia, mantenendo lo stesso importo.
Chi ha diritto alla Pensione di Inabilità? I requisiti
Per ottenerla è necessario soddisfare una serie di requisiti specifici. Vediamo quali sono.
Per poter richiedere la pensione di inabilità, è essenziale dimostrare di avere una disabilità che impedisce qualsiasi attività lavorativa. In particolare:
- È necessario che il richiedente sia affetto da una o più patologie fisiche o mentali che causano la perdita totale e permanente della capacità lavorativa.
- La disabilità deve essere totale e definitiva, nel senso che la persona non può svolgere né la sua professione né qualsiasi altra attività remunerativa.
Requisiti contributivi per la pensione d’inabilità
Oltre al requisito medico, è fondamentale soddisfare alcuni requisiti contributivi, cioè aver accumulato un minimo di contributi previdenziali:
- il richiedente deve aver versato almeno 5 anni di contributi (pari a 260 contributi settimanali) durante la propria vita lavorativa.
- Almeno 3 di questi 5 anni devono essere stati versati nei 5 anni precedenti alla richiesta della pensione di inabilità.
Se il richiedente ha lavorato in più settori o ha contribuito a diversi fondi previdenziali, può avvalersi della totalizzazione dei contributi, che permette di sommare i periodi contributivi maturati in diverse gestioni previdenziali.
Requisiti di Residenza per ottenere la pensione d’inabilità
Per ottenere la pensione di inabilità è necessario essere residenti in Italia.
Anche i cittadini stranieri residenti in Italia possono fare richiesta, purché abbiano un permesso di soggiorno valido e a lungo termine.
Chi non ha diritto alla Pensione di Inabilità?
Sono esclusi dalla pensione di inabilità coloro che:
- non soddisfano i requisiti contributivi (ad esempio, chi ha versato meno di 5 anni di contributi).
- Presentano una disabilità parziale o temporanea che permette loro di svolgere alcune attività lavorative.
- Sono già pensionati di vecchiaia o percepiscono una pensione anticipata di altro tipo.
Come fare domanda: la procedura passo per passo
Per ottenere la pensione di inabilità è necessario seguire un iter preciso che coinvolge la documentazione sanitaria e l’accertamento dell’INPS.
1. Certificato Medico Introduttivo
Il primo passaggio per avviare la domanda di pensione di inabilità è ottenere il certificato medico introduttivo:
- medico curante: il richiedente deve recarsi dal proprio medico di base, che rilascerà un certificato medico digitale attestante la patologia e la perdita di capacità lavorativa.
- Invio all’INPS: Il medico invia il certificato all’INPS attraverso il sistema telematico.
- Ricevuta: il richiedente riceverà una ricevuta contenente il numero di protocollo, che sarà necessario per completare la domanda.
2. Presentazione della Domanda all’INPS
Dopo il rilascio del certificato medico, si procede con la domanda online:
- Portale INPS: la domanda deve essere presentata tramite il portale online dell’INPS (accessibile con SPID, CIE o CNS), oppure attraverso un patronato o un CAF.
- Documentazione necessaria: durante la compilazione è essenziale indicare il numero di protocollo del certificato medico e allegare eventuali documenti aggiuntivi che possano comprovare lo stato di salute (referti medici, diagnosi, certificati specialistici).
3. Accertamento da parte dell’INPS
Dopo l’invio della domanda, l’INPS convoca il richiedente per una visita medica di accertamento presso una commissione medica. Durante la visita la commissione verifica se la condizione medica soddisfa i requisiti di inabilità totale e permanente. È consigliabile presentare tutti i referti e i certificati medici aggiornati per agevolare la valutazione.
4. Ricezione dell’esito della Domanda
In seguito alla visita medica, l’INPS comunica l’esito della valutazione.
Se la richiesta è accolta, il richiedente riceverà la pensione mensile.
In caso di rifiuto, è possibile fare ricorso entro 180 giorni dalla comunicazione dell’esito. Il ricorso può essere presentato al Tribunale Ordinario, con il supporto di un avvocato o tramite un patronato.
In caso di esito positivo, la pensione viene accreditata mensilmente sul conto corrente, sul libretto postale o su un’altra modalità di pagamento scelta dal beneficiario.
Ammontare della Pensione di Inabilità nel 2024
A quanto ammonta la pensione di inbilità per il 2024? Per l’anno 2024, l’importo della pensione di inabilità è fissato in base ai contributi versati e alla categoria di lavoro del richiedente.
Varia infatti a seconda della carriera lavorativa del richiedente e dei contributi maturati. La media mensile per il 2024 si aggira sui 290 euro mensili per chi ha versato il minimo dei contributi.
L’INPS calcola l’importo della pensione inabilità in base:
- all’età del richiedente: viene considerata anche l’età alla quale si è verificata l’inabilità.
- Ai contributi accreditati: maggiore è il numero di contributi, maggiore sarà l’importo della pensione.
L’importo complessivo può aumentare in base alla situazione economica del richiedente, ad esempio, se non si raggiunge una cifra minima per garantire un sostentamento adeguato.
Adeguamento dell’assegno mensile della pensione di inabilità
La Corte di Appello di Torino ha chiesto la verifica della legittimità costituzionale delle norme relative al quantum dell’assegno mensile della pensione di inabilità. Il dubbio di legittimità costituzionale è stato sollevato con riferimento all’art. 12, primo comma, della legge 30 marzo 1972, n. 118 (Conversione in legge del D.L. 30 gennaio 1971, n. 5 e nuove norme in favore dei mutilati ed invalidi civili) e dell’art. 38, comma 4, della legge 28 dicembre 2001, n. 448 (‘Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato” anno 2002 – legge finanziaria).
La Corte Costituzionale si è pronunciata sulla base dell’art. 38 Cost. È stato stabilito il principio che chi è inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi per sopravvivere, ha diritto al “mantenimento e assistenza sociale”.
L’importo di €285,86 mensile previsto per le persone totalmente inabili al lavoro e affetti comunque da gravi disabilità, è del tutto insufficiente a soddisfare i bisogni primari di vita. E’ confermata dunque la violazione dell’art. 38 Cost., che garantisce la tutela di chi è inabile al lavoro.
mporto invalidi civili secondo la Corte Costituzionale
Poiché la Corte Costituzionale ha sancito la violazione dell’art. 38 Cost., che stabilisce che “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale”, l’ONA ha rivolto un appello pubblico al Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Giuseppe Conte, affinché si proceda all’adeguamento degli importi dovuti, ovvero che si proceda all’incremento al milione‘ (pari a 516,46 euro).
Pertanto, gli aventi diritto potranno chiedere che il Governo, oppure il Legislatore intervenga per l’adeguamento della legislazione, ai principi dell’art. 38 Cost. Gli invalidi civili totali, di cui all’art. 12, primo comma, della L. 118/1971, anche prima del compimento dei 65 anni di età, hanno diritto all’adeguamento dell’importo della loro prestazione mensile ad €516,46.
Come ottenere il diritto all’assegno di 516,46 euro (invalidi civili totali)
La Corte Costituzionale ha sancito il principio in forza del quale è dovuto a tutti gli invalidi civili totalmente inabili, che hanno compiuto il 18° anno di età e che non superino un reddito annuo pari ad €6.713,98, l’assegno di €516,46.
Questa pronuncia non ha effetti retroattivi e può essere applicata solo per il futuro e quindi a partire dal 24.06.2020. Il Legislatore dovrà quindi rimodulare la disciplina al fine di rendere effettivi i diritti di cui all’art. 38 Cost.
Incompatibilità con altre pensioni, revisione e conversione in vecchiaia
La pensione di inabilità è incompatibile con altre prestazioni di carattere previdenziale per disabilità. Non può essere percepita contemporaneamente alla pensione anticipata o di vecchiaia. Tuttavia, è cumulabile con alcune altre forme di sussidio, come l’indennità di accompagnamento.
L’INPS ha la facoltà di richiedere una revisione periodica per verificare che la condizione di inabilità persista. Se si accerta che le condizioni di salute sono migliorate, l’INPS può revocare la pensione di inabilità.
Al raggiungimento dell’età pensionabile, la pensione di inabilità viene convertita automaticamente in pensione di vecchiaia. L’importo resta invariato, ma cambia la denominazione della prestazione.